Mediazione e riforma Cartabia. Cosa cambia?

Vi sono casi in cui la mediazione è obbligatoria per legge, ma un avvocato che non tenti di mediare a prescindere da ciò è (nel migliore dei casi) un professionista miope.

La mediazione, intesa come composizione stragiudiziale di una lite, è quasi sempre preferibile allo strumento processuale.

È un dato di fatto. Nel secondo caso si paga (a caro prezzo) per un servizio il cui esito non è (quasi mai) certo e che – soprattutto – non dipende solo dall’avvocato. I frutti di tale operato, per finire, giungeranno spesso in tempi sconvenienti (leggi: dopo attese interminabili).

Insomma si acquista un prodotto obsoleto, costoso e spesso insoddisfacente.

Al contrario, con un buon accordo si giunge a una soluzione rapida e produttiva.

Ma allora perché si fa ancora causa?
Spesso per le motivazioni sbagliate e perché il professionista che avrebbe dovuto consigliarci meglio non lo ha fatto.

Se lo stimolo che ci porta nelle aule di giustizia è “avere ragione”, “avere ciò che mi spetta” o “perché è giusto”, il disastro è assicurato al 99,9%.

Lo strumento processuale deve essere l’ultima spiaggia, il mezzo residuale.

Ciò è ancora più vero per le imprese.

L’imprenditore che abbia avuto la disgrazia di trovarsi nelle pastoie della giustizia ha imparato bene a tenersi alla larga dagli uffici in cui viene amministrata.

Gli strumenti del diritto devono essere attivati con tempismo e solo sulla base di una giusta anamnesi dei fatti e delle parti coinvolte (tenuto conto della loro natura, della loro concreta solvibilità e degli interessi in gioco).

La riforma Cartabia ha reso ancora più appetibile la mediazione (attenzione: scegliere la mediazione non significa precludersi l’eventuale ricorso agli strumenti processuali).

I numerosi vantaggi riguardano:

tempistiche;

informalità;

modernità (modalità telematica);

efficacia (l’accordo è un titolo esecutivo, cioè il presupposto per l’esercizio di qualsiasi azione finalizzata a dare attuazione ai diritti in esso riconosciuti);

economicità (costi contenuti, esonero dal pagamento dell’imposta di registro e crediti di imposta).

D.Lgs. 10 ottobre 2022, n. 149, D.Lgs. 10 ottobre 2022, n. 150 e D.Lgs. 10 ottobre 2022, n. 151.

ALTRI ARTICOLI